Liberiamoci dalla paura, riempiamoci di coraggio e troveremo la via della consapevolezza e finalmente saremo persone libere e felici. La sapienza è nel sapere che il tempo finisce. Con i miei piedi insabbiati nelle onde del mare raccolgo telline. Nessuna notte è nello spirito né dentro il cuore scendono lacrime fredde. Molti sfogliano le pagine della vita, come l’acre fiato delle cipolle. Canto la vittoria nel sapore delle mie ferite. Ritorna il futuro che i deboli hanno dimenticato e la vita è sempre più giovane. Quanto è difficile amare Dio? Quanto manca per amarlo? Quanto manca alla giustizia per realizzarla? Quanto manca all’onestà per una economia equa e solidale? Quanto manca a un bacio per amare? Quante domande la mente! Quando l’uomo finirà di dubitare su Dio? Nessuno benedice il giorno che l’aurora ci dona. Io benedico Dio per la vita che mi ha donato. Sono ai piedi del suo tabernacolo. Io non lo chiudo mai. E’ sempre trasparente. E’ sempre ardente. E’ sempre visibile e chiaro. Da questa sorgete di luce io benedico. Dico bene di Dio. Dico bene di una madre, dico bene di un padre. La gioia è dire bene sempre. E’ il fuoco che benedice a purificare ogni cosa, come lo Spirito santo che rende sacra la nostra vita. Cristo è così umile da essere un pezzo di pane. Dio è così potente da essere trasfusione di sangue per noi. Cosa vedi nell’ostia? Come contemplare il divino in questo pane eucaristico? O Cristo, come connettere il tuo spirito in questa società che ha perso il senso di essere? Come inviare lo spirito su internet? Tutto là dentro è virtuale. Anche la parola che invio è virtuale? Qui, accanto al tuo ciborio, è tutto ardente, dentro il computer è tutto freddo. Quanti tabernacoli sulla terra chiusi! Io vorrei spalancarli tutti, affinché tu possa ardere le persone avvizzite di dolori e di non senso. Io ci provo con il mio, il resto fai tu. Buon giorno mondo, con l’eucaristia.
Paolo Turturro