Il fornaio e il prete
dissertazioni su Dio
Il forno a legno è la casa del pane.
“Io ho imparato dal cuore, confidò il fornaio al prevosto quotidiano del pane, a sapere le cose di Dio.
“E’ stupendo quello che dici, rispose il prete.
Anch’io scrivendo, celebro le bellezze del creato, la bontà della gente, la verità seppellita nei giornali.
Dio ha purificato il cielo ieri dagli idoli, oggi dalla pandemia dei virus mentali. Anch’io come tanti, mi nutro del beneficio dei dubbi su Dio”.
“Nel mio lavoro, poi aggiunse il fornaio, ho fatto lavorare le mani, i piedi, la mente, ora sento che sia giunto il tempo di far lavorare il cuore, dove Dio abita di certo. Il cuore lotta per liberare il mondo. Ora il cuore batte a plasmare la mente secondo lo spirito”.
“Sono d’accordo con te, dalla salute dell’anima dipende tutta la nostra condotta. Neanche certi preti o cardinali sono riusciti a sradicare l’anima dalla nostra vita”.
“Nei frammenti del silenzio c’è Dio, arguì il panettiere.
Io sono passato dal Dio è al Dio c’è. No, non discuto più sulla sua esistenza, perché Lui è con me. C’è! E’ certo! E’ chiara la sua auto dichiarazione. Sono il Signore Dio tuo. Mi affascina questa sua dichiarazione d’amore. Mi ama da morire, non può fare a meno di me. Io sono suo e Lui è mio, come nel perfetto amore coniugale. Un Dio geloso da non poterlo tradire.
E’ la mia sicurezza, più di questo pane, più di questo forno”.
“Sei favoloso, amico! L’unico modo di parlare di Dio è non capirci niente, ma amarlo. Proprio nel non capire niente, c’è Dio. Forse qualche santo ha compreso tutto Dio? Forse i dogma spiegano Dio? Mi sperdo nel sogno di Dio”.
“Diceva mia madre, quand’ero piccolo, concluse il fornaio:
Figlio mio, impara oggi, perché domani più conosci e più non capisci niente”. Paolo Turturro