Il fuoco che Gesù Cristo vuole accendere in noi è lo Spirito santo. Un fuoco che arde grazie, un fuoco che illumina sacro, un fuoco che ci rende gioiosi della vita e del creato, un fuoco che non consuma nessuno. Anch’io, caro Gesù, quanto vorrei che ardesse dentro di me, come vorrei che fosse sempre acceso nei momenti più bui della mia vita. E’ un fuoco che addomestica tutti di bontà e di carità. Diverso, diverso da quello delle bombe delle guerre. Fermiamo le guerre, stiamo distruggendo il mondo. Fermiamo le guerre, stiamo massacrando l’uomo. Con queste armi micidiali finisce l’epoca dell’uomo, finisce l’era della sapienza. Offro all’orizzonte baci dalle labbra salate di mare. La terapia delle onde mi rigenera e con la terapia del sole mi rassereno l’animo. I miei piedi calzati di sabbia mi accarezzano a procedere anche nel deserto più cocente e avverto le spalle, dalle vertebre lesionate, sanate di sole. In questo istante quanti pensano, quanti odiano, quanti uccidono. Nel silenzio io semino nel terreno della cenere delle guerre semi di speranza. Non c’è male che non finisca e che non si possa abbattere. Basta un raggio di bontà, per far germogliare un seme di coraggio. Quanto è attuale la canzone:”In un mondo che non ci vuole più, respiriamo liberi, io e te”. Lo smog dei progetti politici è così pesante da soffocarci. Chi odia, versa fossili dal cuore. Quel fuoco arde in ogni battesimo. E’ il fuoco di ogni desiderio! E’ il fuoco di ogni cultura! E’ il fuoco di ogni neonato! La sua magma non si spegna mai. Lo spirito non diventa mai cenere. Mi arde dentro e il suo calore scende dalle profondità dell’eterno. Quanto vorrei che fosse acceso in ogni uomo! Quanto vorrei che fosse acceso in ogni chiesa! Quanto vorrei che ardesse di discernimento in ogni persona della terra. Arde di luce e gli occhi non vedono. Incanta il cuore e l’uomo non sa. Incendia l’universo e i cristiani sono freddi di carità.
Paolo Turturro