Il guerriero della luce, anche se è ferito, galoppa sempre in piedi.
Io cieco di fede, sforzandomi, afferro ora voci e anche pensieri. Sento il peso della luce nel mio spirito. Luce che diventa verità profonda. Io tocco il cielo con la punta degli occhi. Ogni lacrima di un immigrato è un’esplosione di desideri. Quante notti nei gommoni! “Quanta è diversa questa notte!”.
Non abbasso mai la testa al cielo. Non ho mai litigato con un angelo. Eppure ne ho avuti tanti. Uno persino mi ha donato le sue ali. Sono nell’abisso ma nessuno sa che io volo in alto.
I miei passi non alzano polvere, non lasciano neppure un’orma. Sono passi simili al vento e trascinano molti alla libertà. Io vivo come uno che sogna. E’ proprio vero e mi cadono addosso piombi di problemi. Io cammino certo della meta, come gli ebrei entrati nella terra promessa.
Ancora oggi sono l’esercito della gioia. Io seguo Colui che monta un’asina bianca. Non sono un intruso nel cenacolo di Cristo, né lassù tra gli angeli. Lui mi ha voluto così. E’ una metamorfosi la mia vita: dal peccato alla grazia. Amico, non disperare se sei un bruco. Ora tocca a te quella metamorfosi di Cristo. Dipax