Il lavoro

Lavoro, via della pace

Come creare lavoro?

Tu mi guardi come se non esistessi. Mi guardi a condannarmi. Cosa vuoi creare lavoro, dopo tanto dolore? Via questi stracci dalla tua mente e vestiti in ghingheri. Non pensare più agli altri.

Amico,tu non sai invece che ognuno di noi esiste, soltanto perché l’altro esiste.

Noi non diamo più speranza. Si è spento il cuore e il cervello per il prossimo.

Il cuore assetato di denaro si fonde in metallo. Ci siamo ridotti alla carità dell’8 per mille.

In chiesa siamo omelie di nostre opinioni e non più di Gesù Cristo.

“Casa quanto stai e terra quanto vedi”. I saggi proverbi ci danno speranza.

Non vado appresso a muratori di calce o a mastri d’acqua.

Non penso di dare a pascolo mente e pensieri. Non getto alle ortiche la mia speranza. Meglio lavorare con la mente che con i piedi. Ritorno a coltivare campi, frutta, verdure e ortaggi.

Alleviamo capi selezionati e non più le solite vacche nostrane a pelle e ossa.

Amici, basta con i pomodori siccagno. Diamo acqua alla nostra terra, dove abita il sole e produrremo l’abbondanza di ogni meraviglia della natura. Doniamo alla terra il nostro sudore e fioriranno frutti e sapori abbondanti.

Il lavoro è la via della pace.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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