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C’è sempre chi vuole primeggiare! C’è sempre chi vuole scalare il trono dell’apparire. A me piace aspettare Dio. Guai ai falsi di cuore. Cosa vuoi tu per te stesso? I due fratelli, Giacomo e Giovanni, volevano essere uno alla destra e l’altro alla sinistra di Cristo. Il tutto per il potere spirituale. Com’è il potere spirituale? Come dominare una coscienza? E Cristo insiste:” Potete voi ricevere il mio Battesimo? Potete voi bere il calice della mia salvezza?” L’ardire dei due fratelli è agghiacciante: “Lo possiamo!”. Si, è proprio vero, per il potere si fanno tanti sacrifici e tanti imbrogli. Si comprano le tesi per divenire vescovi. Si paga il compromesso per salire sui sacri gradini del potere. A che servono tanti sacrifici per apparire nel nulla? Oggi Cristo ci sbatte sul muro della realtà. Apparire per morire. Apparire per perdere la propria vita. Apparire per non essere amati e stimati. Tanti sacrifici nell’apostolato per il successo del denaro. Questo calice è vuoto e si beve solo fiele. Ritorniamo alla bellezza di bere il calice della salvezza nell’essere umili e piccoli come gli innocenti. Ritorniamo all’origine della nostra vocazione: la sequela della croce per giungere, con Cristo, alla gioia della nostra risurrezione. L’apostolato non è un potere. Non esiste un’autorità per il servizio. Cristo ci insegna l’umiltà del servizio, come i piccoli che gioiscono nel giocare. Giochiamo con il vangelo per la felicità di una autentica conversione nostra e di chi incontriamo sulle strade del dolore. Quando il cuore trabocca di pace, il patire più acuto è solo un mezzo per accrescere la grazia.
Paolo Turturro