Il roveto ardente della coscienza
Cade una torre, bombardano palazzi, silurano donne e bambini. E’ la storia dell’uomo nei secoli dell’odio. Tutti noi siamo aggrappati agli scogli per non affogare nella disperazione di questa pazza guerra. E’ un atto d’amore scoprire la verità. Il coraggio dei giornalisti, come Raffaello Ciriello, e oggi del giornalista americano, morti sul campo nelle riprese dei massacri ci spronano a pregare più intensamente e a operare la pace nel nostro quotidiano. E’ un atto d’amore scoprire la verità e intensificare le azioni diplomatiche mondiali. Come è possibile che un folle possa bloccare le forze positive del mondo? Ci chiediamo chi è più folle colui che bombarda o chi si astiene nell’inerzia diplomatica? E’ necessario avere più fiducia in Dio. Bisogna salire sul monte di Dio, l’Oreb. Ci arde il roveto ardente della coscienza. Il roveto della coscienza arde ma non brucia. La coscienza non si consuma dinanzi ai massacri, anzi arde di più e ci infiamma di coraggio. Il roveto della coscienza arde la verità, ma non si può dire più di tanto. Anche Dio ci avverte di non avvicinarci troppo. Togliti i saldali, cioè togliti la mentalità umana, per entrare in quella divina. La mente di Dio è sacra e quella nostra è di terra.
Paolo Turturro