Io canto la pace

Io canto l’infinito che frulla in me

a cercare una via d’uscita.

Io canto gli spazi che fluiscono in me

vuoti a incarnare la vita.

Quante strade da percorrere,

quante vie sconosciute non solo a me stesso.

Cerco nel silenzio di accendere le galassie

che si illuminano soltanto a me stesso

e vanno e vanno all’infinito,

dove sono nate.

Tutte ritornano al mio cuore così minuto.

E’ il cuore che sprigiona l’immenso.

Dentro di me si accendono galassie,

nascono stelle, si connettono pianeti,

dialogano universi.

Da una lacrima del mio dolore sorgono

poeti e camminano verso una meta

che tutti sanno ma nessuno ha mai percorso.

Tutti verso l’infinito.

Tutto è concepito a maturare dialogo e fraternità.

Io vedo orizzonti, dove tu disegni confini.

Io sono l’altro che tu non puoi vedere

con gli occhi del tempo.

Torna a sorridere il canto della pace

per le strade di Gaza, per le città devastate della Palestina.

Torna a sorridere, sotto l’ombra di un pino,

un popolo diviso dalle guerre della Russia e dell’Ucraina.

Torna a volare per i cieli del mondo

una colomba che gli artisti

hanno creato ali sotto i ponti della rinascita.

Ora ci circonda un arcobaleno

che stringe tutti negli abbracci della pace.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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