XXXIV Domenica del tempo ordinario
Aiuta Dipingi la pace con il C/C postale 10298909
oppure IBAN IT 02 P076 0104 6000 0001 0298 909
Il Kyrie, l’Agios.
Il Signore, il Gioiello.
E’ il Signore della benevolenza.
E’ il Signore, perla dell’Universo.
E’ il Signore, Il Gioiello della divinità.
Ecco Signore, vieni,
sei mio amico
e per me non sarai mai
un giudice cattivo.
Non puoi mettere in rassegna
i tuoi eletti, affidati dal Padre tuo.
Siamo stati dispersi,
è vero,
ma tu ci hai ritrovati
nella caverna del nostro spirito.
Ecco siamo pronti a splendere
nel tuo regno d’amore.
Ci hai condotti nel prato dell’anima
a pascolare con Dio.
In cielo non ci sono montoni
e non si entra con il denaro.
La paura e la superbia riducono al nulla
ogni Principato e Potenza del male.
Caro Gesù,
Immagino una visione diversa
del tuo regno finale.
Tu sei il Povero,
svuotato per annientare
i nostri peccati.
Nel tuo incontro finale
tu ci mandi in estasi
a contemplare il Volto santo
che immagine non ha.
Sono divenuto anch’io
un povero cristo,
così mi diceva
la mia povera nonna.
Sei il povero
per essere il nostro Kyrie,
la nostra benevolenza,
il nostro Agios,
il nostro santo.
Finalmente sei la bilancia
del bene e del male,
la bilancia dei buoni
e dei cattivi.
Tu vuoi che nessuno però si perda
e sulla tua bilancia
c’è solo il piatto dei buoni.
Tu ci ritrovi tutti
nessuno è escluso,
nessuno è cattivo in te.
Cioè tutto il male da Te
sarà eliminato,
persino la morte,
annientata sulla tua croce.
Un estraneo sulla nostra porta?
Sei tu, Cristo povero.
La linea di valutazione,
e non di giudizio,
è la nostra coerenza
con la tua Povertà.
Ecco la meraviglia:
Venite, venite a casa mia,
perché ho avuto fame
e mi avete spezzato il pane
della condivisione.
Venite, venite,
perché ho avuto sete
e avete saziato di giustizia
i miei fratelli.
Venite, venite,
perché ero straniero
e sono divenuto vostro familiare,
preso dai barconi del mediterraneo.
Venite, venite,
perché ero nudo,
avevo perso persino la mia dignità
di essere Dio,
e voi mi avete vestito di grazia
del Padre che vi ha donato
Venite, venite,
perché ero malato
e non mi avete isolato
a guarirmi dal corona virus.
Venite, venite,
perché ero in carcere
e siete venuti
a vivere con me
nella cella della vergogna.
In verità dico a voi sacerdoti,
a voi vescovi,
a voi tutti discepoli della mia Parola:
tutto quello che fate a uno solo
di questi miei piccoli,
lo fate a me!
Padre santo, altro dono,
in questa solennità,
non
possiamo offrirti che tuo figlio:
Cristo, Signore di ogni
universo.
Tutti noi siamo Agios,
santi
nel cuore trafitto di tuo figlio.
Paolo Turturro