La croce
Sulla croce Cristo innesta la terra al cielo. Si squarcia il creato. S’incrociano due pali: uno fisso a terra e l’altro orizzontale al cielo. La croce è un atto coniugale tra il tempo e l’eterno! Su questo talamo d’amore nasce l’umanità nuova, dove tutti siamo figli di Dio, sorelle e fratelli tutti. Un palo radicato ancora in terra e l’altro, in alto, nelle vertigini del cielo. Il primo a germogliare il tempo di speranza e di pace; l’altro, in alto, a consacrare l’uomo di immortalità. Il primo fatto di dolori, secco, arido e scorticato di patire; l’altro, in alto, a respirare l’eternità. Schierati con Cristo, per un’autentica rivoluzione del cuore. Schierati con Cristo! Sottile è il confine tra la ragione e la pazzia. Venerdì santo è la follia di Cristo. Cristo è la follia di un Dio condannato e morto in croce per amore. Dentro la croce, tutta la pazzia di Dio! Soltanto il dolore germoglia l’amore. Dentro quel vessillo scorre la linfa divina. Vita e morte non sono più in perenne duello. Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Dov’è, o tempo, la tua immortalità? La croce è la matita di Dio che scrive, sul corpo del creato, l’invisibile grazia dell’eternità.
Paolo Turturro