La piccola stella di pane

La mia grotta è il silenzio, profonda a cercare il tesoro dell’anima. Molti pellegrini salgono sulle rocce della mia spelonca. Qui vibrano tempeste di pensieri, liberi a non essere mai imprigionati, perché nessuno può carpire le ali dello spirito. E adesso ci sei tu ad avvolgermi di scie luminose e a spezzare ruvidi rancori rimasti dentro, come ruggine che non si scioglie. Voglio andare via! E’ tempo di mietere Dio. Voglio andare via, dove non so, mi basta che io vada, perché il tempo mi sta stretto. Il cuore che ama, si riempie di bontà. Voglio incontrare la piccola stella di pane che saliva spesso sul colle di Chiara stella a navigare nel cielo per dialogare con il firmamento. Adelaide era il suo nome. Su quel colle contava le stelle, non solo quelle cadenti, ma non riusciva a raggiungere neppure una. Una sera, sul tramonto delle acque nebulose di calore, Mario suo amico, il pastorello delle capre, le sussultò con un sorriso il segreto delle stelle. “Non preoccuparti di raggiungerle, prima o dopo scenderanno nel tuo cuore. Prepara un grande canestro, perché tante sono coloro che vogliono scendere da te. Tu stessa sarai la fanciulla che guiderà a distribuirle in questo nostro oscuro Natale. Dal colle di Chiara stella scenderai sui marciapiedi delle città, abitati da gente senza tetto. Sarai per loro un tetto sicuro, caldo di riposo. “Io so soltanto ammirarle, rispose la fanciulla, e so camminare soltanto sui sentieri delle ginestre. Non conosco i liquami delle cattiverie. So che gli umili scrivono favole di pace, mentre i potenti massacrano denaro. Come potrò mai raccogliere un canestro di stelle, così minuto il mio cuore, per tanta gente avvilita e smarrita?”.” I sogni, intervenne subito Mario, sono realtà per chi ha un cuore grande come te. I sogni vengono da molto lontano e tu li devi raccogliere nella luce del volere. Lassù nasce un sogno, quando qui nasce un bambino. Sta tranquilla, conoscono bene la strada del cuore. Non si smarriscono nelle ambiguità delle menti. Tu ami quella scia di luce e già scende a infiammarti l’animo. Tu sorridi al pianto di un bimbo e quella cometa lo riscalda di pace”.

(domani continua)

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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