L’uomo è il fine e non il mezzo. Diventa il fine, se fosse libero dagli interessi del denaro e della potere. La tecnica impedisce all’uomo di essere il fine. Noi tutti siamo impastati di tecnica che non ci salva. L’uomo pensa di realizzarsi, se ha potere e denaro. Nulla di tutto questo, distrugge se stesso e lo inabissa nel niente.
L’operaio non è più un mago Dei, ma un esattore di leggi. Chi sa eseguire la legge è figlio della legge e non più amante del fine. E’ inquietante pensare che tutti siamo ancorati al denaro. Il viandante è colui che fa i conti con la differenza. Tutti noi siamo uomini di confine. Tutti noi siamo capaci di avere confini. Bisogna smontare tutti i confini della terra e aprirsi all’universo. E’ l’etica del cristiano. L’uomo è la forza più distruttiva dei viventi.
Io vivo la verità, vivendo d’amore.
La verità è fare, come ci insegna l’emet ebraico,
ciò che è stabile e fermo nella nostra vita, cioè la verità.
Cosa posso lasciarti ancora, Signore?
Ti ho lasciato le lacrime
e sono fluite
nel tuo cuore d’oceano d’amore.
Io sogno le lacrime che mi fanno bene.
Cosa posso lasciarti ancora?
Ti ho chiuso il dolore
nelle vene del tuo costato
ed è divenuto mia benedizione.
Ho abbandonato case, denaro e successi.
Sono il povero di ogni strada.
Come tanti ho lasciato tutto per seguirti.
Cosa posso lasciarti ancora, Signore?
Forse una cosa non ti ho dato!
Sono sempre dinanzi a me:
sono
i miei peccati.
Prendili, Signore!
Sono certo, nelle tue mani
diventeranno diamanti.
Paolo Turturro