Un tale amava lamentarsi:
“Troppo lavoro mi dà il mio padrone. Sono stanco oggi più di ieri, confidava al suo amico”.
Il quale consigliò: “Tu vieni maltrattato in questo cantiere. Ora con dodici ore di lavoro, ora con lo straordinario non pagato, ora caricandoti di pesi eccezionali, ora trasportando pedane di mattoni oltre misura. Lasciati andare, disse l’amico in fine. In questi lavori pesanti cadi a terra e fatti portare all’ospedale. Avrai risarcimento danni. Conosco tante mamme che obbligano figli a spezzarsi una gamba per la pensione di un handicappato in casa”.
Così fece quel poveraccio di lavoratore.
Il medico appena lo vide, ordinò subito una trasfusione di sangue
a causa della sua grave anemia.
E quell’amico che consigliò di cadere, fu costretto a donare il suo sangue per aiutare il suo confidente pestato di lavoro.
Amico, chi macchina inganni contro gli altri,
diventa l’artefice dei propri mali. Riconosci te stesso che è la forza della tua anima. E’ difficile essere sempre presente a se stesso. L’inconscio o la stanchezza ti prende. Non so però cosa è meglio l’inconscio o la presenza in se stesso?
Paolo Turturro