Non sono il compendio di ogni perfezione. Non tutti conoscono il Teotimo. Di ogni cosa perfetta ho conosciuto il limite. Ogni azione diventa perfetta, solo se parte dal cuore puro, sincero e retto. Forse un contadino non può raggiungere la serenità e la perfezione del suo animo, come un santo, come un dottore o un filosofo?
Dimmi, amico, sarebbe conveniente se il meccanico facesse il panettiere e il panettiere il meccanico? O se il prete facesse il vescovo e non ascoltasse il suo pastore e il vescovo facesse il burocrate di curia? O se le donne stessero sempre in chiesa con il parroco e lasciassero i mariti a sbattere da soli? O se l’idraulico passasse tutto il giorno in chiesa come un monaco e il religioso vagasse per le case ad aggiustare rubinetti e condotti? Quanti errori si fanno, quando ognuno vuol fare ciò che non gli compete. Questi errori si verificano troppo spesso in conventi, in parrocchie e nelle nostre case.
Ognuno può e deve raggiungere la perfezione del suo animo nel suo reale stato di vita.
Ecco il contadino ara e attende la pioggia per il raccolto buono. Non credo alle serre a bombe di acqua chimica, ma al cibo biologico.
Ecco l’ape trae il miele dalla zagara senza deturpare i fiori, lasciandoli intatti e freschi, come la primavera li ha germogliati.
Ecco la vera maturità del cuore fa ancora meglio, perché non solo non reca pregiudizio e danno alla vita familiare e ad alcun tipo di vocazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza, soavità e unione in ogni relazione.
“Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendide, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione”.
Tu, gettati in famiglia. Tu, buttati in convento. Tu apri la tua chiesa e tuffati nell’ascolto di ogni confessione e di ogni dolore.
Cresci e vivi nel tuo campo e produrrai soprattutto la tua serenità e la tua maturità. Dipax.
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