Dalla porta del cuore si entra nell’eden di Dio.
Il mio corpo è un albero di vene dense di grazie.
Ho perso tutto, eccetto l’anima.
Io ritorno ogni momento nel territorio del vangelo.
Anch’io raccolgo le spighe di grano
sul tramonto di ogni sabato.
Io vivo di preghiere
e apro le pergamene dello spirito.
Il Padre nostro è nelle mie vene
e i salmi sono le mie lacrime,
non so recitare altro con il cielo.
Il vangelo ha un concepimento
e una continua gravidanza.
Io vivo senza tempo.
Non è agevole essere esiliato nel dolore
eppure io oso l’impossibile
e non faccio intervenire la ragione.
Manca qualcosa a Martin Heidegger
la filosofia del cuore.
Io scrivo dal deserto dell’anima,
come Dietrich Bonhoffer
che scrisse l’amore con il sangue. Dipax