Liberaci, Signore,
da una preghiera ragionata,
voce sterile come un deserto.
Sono un rogo secco,
aspetto
che Tu m’incendi.
Non credo che l’orazione sia un atto
che rimanga per sempre ardente,
e’ necessario una continua alimentazione
e consapevolezza della pochezza
del nostro modo di pregare.
Nulla può operare il raccoglimento attivo
della nostra debole volontà,
rispetto al raccoglimento passivo,
dove Tu operi meraviglie.
Tu effondi universi di grazie
nell’anima umile e obbediente.
Il muro dell’inimicizia è crollato,
non siamo figli delle tenebre,
siamo figli della tua luce.
E’ tempo di comportarci
come santi
e come Dio Padre ci ha creati.
Non mi hanno condannato a pensare,
tutto mi hanno limitato, eccetto a pensare.
nessuno mi può limitare ad amare.
Siamo figli di Dio.
non come i figli adottivi dell’imperatore
che sceglie come successore il comandante più idoneo,
noi siamo figli per sua scelta.
Dio è felice di essere amato da noi.
Siamo l’adultera che ama, siamo il lebbroso guarito,
siamo il figlio risorto della vedova di Nain.
Risorgere la nostra gioia, risorgere dai limiti che ostacolano la visione, risorgere nel quotidiano.
Paolo Turturro