accanto al Libano
khalil Gibran, siamo sparse note nell’universo. Nel corpo di Cristo vibra tutta la nostra esistenza. Verrà quel fanciullo che, come un maestro di orchestra, armonizzerà le sinfonie dell’umanità. Appena un respiro è la nostra vita, a staffetta di esistenza. Numeriamo appena le orme dei nostri passi. Certo è: incenerite il corpo di una donna, ma non potete bruciare lo spirito della sua bellezza. Nel cuore di Cristo nessuna persona manca. Nel suo costato le ferite di ogni persona. Le radici del mio cuore hanno fiorito prati di sogni. Non tutte le spighe restano in piedi. Il cielo nutre i deboli a poema di potenza. Il bene ritorna, come l’ape al fiore. Chi mi può battere? Mi rafforza e mi difende, come scudo, il cuore di Cristo.
Paolo Turturro