Fuori di Dio non c’è vita.
Litigano per il potere occulto che li incatena.
Si fanno strada sulle spalle dei poveri.
I poveri sono il commercio che li arricchisce.
Un futuro economico lo concepiscono nell’accoglienza degli immigrati. L’immigrato è un guadagno. Ci servono gli organi, ci serve la manovalanza spicciola. Ci servono donne su altri focolari. Donne votate all’impegno oltre il tempo perso per accanimenti e per amare davvero.
Dio mio che mondo perso!
Ancora una volta ti chini su di me a essere forza nella mia debolezza.
In te la nostra mente insensata rifiorisce di luce.
In te viviamo a contemplare il pensare alla grande che ci manca.
In te connettiamo l’infinito del bene che ci hanno distrutto.
In te il volto di ogni misero diviene fulgente, come quello di tuo Padre.
In te le altezze delle intuizioni si seminano nei cuori dei più miseri.
In te si accende l’arte di energia che mi infuoca, azione per una pace universale.
Paolo Turturro