Le beatitudini se non vissute ci inquietano. I poveri sono i curvati dagli uomini. Sono gli anawin, i poveri amati da Dio. Le beatitudini hanno la forza intrinseca del passivo divino, un passivo che è dirompente a frantumare i benpensanti.
Ecco Cristo, l’Onnipotente, l’Onnisciente: “Io sono mite e umile di cuore”.
(Matteo, 11,29).
Io ho dato da bere agli assetati ed essi mi hanno riempito di lacrime il bicchiere.
I giusti sono coerenti con la propria passione.
Le beatitudini del discorso della montagna stracciano le interpretazioni dei secoli. Ritorniamo all’originale.
I puri di cuore: puro, integro, indiviso, consone e conforme a quello di Gesù. In ogni pensiero buono tu sei puro. Puro è pensare come Dio, è agire come Dio, è vivere come Dio. La purezza non si può ridurre alla carne.
La purezza è dell’anima.
E’ impuro chi ha il cuore ambiguo: dice in un modo e agisce in un altro. Chi, per timore o per convenienza, pensa e agisce così come gli altri imperano e vogliono.
L’impurità è la guerra, il traffico delle persone, il debito pubblico sui popoli sfruttati, la potenza degli straricchi, la giustizia comprata con il denaro, le organizzazioni varie del potere. L’impurità di queste azioni uccide la mente e ogni persona. Dipax.