Io parlo con lo spirito e non con le mani.
Il canto vola in cielo quando è carico d’amore.
C’è poco da sperare in questo clima di guerre e di disastri.
Eppure sto tentando di espugnare la pace,
dando vita ai miseri e a chi si aggrappa ai palazzi diroccati.
Il tempo è la lima che premia gli onesti
e punisce i disonesti.
Sono il sognatore dagli occhi aperti.
Nulla mi sfugge dell’ignoto.
L’autunno delle mie lotte risorge con abito nuovo.
L’inverno dell’anima non sarà mai rigido
da congelare gli impegni assunti nella mia vita.
La primavera dello spirito
non tarderà a sbocciare nuove grazie.
Io credo alla lucida follia di pensare e di sperare.
La mia follia è Dio che pensa all’impossibile di tutti noi.
Dentro vivo una totale rivoluzione del creato.
Prima a morire nel mio povero universo è la morte.
Dentro di me è la potenza di ogni intuizione.
Sono cristiano più cristiano
di chi è rimasto ancora nell’agio dei pagani.
Io non abito nel cortile dei gentili,
sono libero di passeggiare all’aperto,
dove incontro le meraviglie del creato.
Paolo Turturro