Maria, sei la speranza della fertilità della terra. Giuseppe ti conduce lontano dal drago che vuole divorare il Dio Bambino. Corre, anche se deve censire, all’imperatore di turno, il Dio Bambino. Non tacere, Dio Bambino, consola chi è stato umiliato d’inganni e d’ingiustizie. Non tacere, Dio Bambino. Eleva gli occhi a chi deve leggere il cuore. Non tacere, Dio Bambino, dinanzi alla tua innocenza, il mio cuore batte senza interruzione. No, non m’inginocchio. No, non mi prostro. No, non sono con le mani elevate a te. Non ho incenso. Non ho sacche di oro e di denaro. Non posso portarti neppure un agnello. Forse, qui sulla terra, sono stati massacrati gli innocenti, prima che tu nascessi, per fuggire non solo da Erode. Sono orgoglioso di te e ti do tutto il cuore che palpita per te. La sapienza ha edificato la sua casa tra gli scarti del mondo. Io sono scassato da tempo e già vieni in me. A domani, forse c’è una speranza per me e per te, Gesù.