O Bone Deus

Cristo GesùContemplo il tuo capo, con i capelli intrecciati di sangue. Entri dentro il mio cuore tu creatore e amante della vita. Tu implorante il mio amore e memore dei tuoi abbracci infiniti e affettuosi. A Te, madre del dolore, supplico replice le tue lacrime. Gloria è l’ascesi nel paradiso del Suo dolore. Replico in questa basilica silenziosa e a cielo aperto l’osanna di tutti i popoli. Supplico, supplico la Pasqua dei derelitti e di ogni afflitto. Virgo Maria, quanta fede è in Te! Virgo Maria, quante lacrime per abbracciare la fede! Virgo Maria, quante lacrime tu hai versato per me! Il tuo amore per noi, è un fuoco che non si spenga mai. Supplico, Virgo Maria, supplico la vita. Vibra la musica nelle mie vene. Angeli e timpani del cielo ritmano luci e la notte è mezzogiorno. Anche le stelle più lucenti irradiano pianto sul volto del tuo figlio, mentre spira il suo fiato immortale. Si squarcia il creato e i lampi sono tutti orizzontali. Fulminata è la vita. Si stacca il cielo dalla terra. Si stacca l’universo. E’ la morte del tempo. E’ la nascita dell’eternità.

Accènde lumen sènsibus, infùnde amòrem còrdibus, infìrma nostri còrporis virtùte fìrmans pèrpeti. Hostem repellas lòngius pacèmque dones pròtinus:

O Bone Deus ! O Gloria mea! O Vita mea! O Salus mea! O Gloria mea. O dulcis Christe. O Dulcis! O Dulcis Christe. Amor meus! Salus mea! Deus meus! Quando Corpus Morietur, tu Deus meus.

Io sono peccatore. Nunc et in ora è il tuo affetto per me. Piccolo io sono. Io tremo, Signore, dinanzi all’oscuro. Il cuore s’impaura dinanzi al tuo mistero. Come poterti amare, Signore! Non c’è affetto che possa abbracciarti, Signore!. Solo tu mi puoi guardare e saziarmi d’amore. O Crocifisso, solo tu, solo tu puoi vibrare ogni corda del mio cuore. Tu sei, per me, quel rifugio che mi dà pace. Le dita non arpeggiano arpa che mi armonizza di gioia lo spirito. Scende l’oscuro che m’impaura e tu mi squarci ogni tenebra. Resto con te, qui nel silenzio di questo eremo. Resto con te a palpitare tutto l’amore che non ho fatto con te. Resto con te in questa comunione di tutti i santi che la chiesa non ha canonizzato sugli altari. Solo tu vedi il mio dolore e solo tu, solo tu mi puoi dare pace. Il saxofono dal basso della terra mi lancia suoni, ma io sono pieno di amore. Solo tu puoi darmi pace. Ehi! Ehi! La tua pace che ha baciato tutti i tuoi piccoli che noi chiamiamo santi, ora è per me! Eh! E’ per me. Pace fatta è il mio cuore. Presso te è il rifugio che nessun universo mi poteva coprire. Nel cuore non scende più l’oscuro. Mi arde dentro quel fuoco che mi hai gettato nella notte del dolore. Sono il Cristoforo della fede. Resta con me, Signore. No, non andare via, ora che il cuore è una fiamma d’amore. Io che ero quel nero carbone che tu hai incendiato d’amore immenso.

Virgo Maria, gioisci con me! Tu che hai pianto secoli infinti per me. Virgo Maria, qui, sulle rocce del patire, mi hai rivolto i tuoi occhi di madre pietosa. Ora ti supplico ancora, dopo quest’esilio, mostrami tuo figlio, Cristo Gesù. Audi Mater, il mio pianto, tu che hai visto il tuo dolce nato morire desolato. Madre, ogni figlio del dolore rassomiglia a Colui che ben conosce il patire, Cristo tuo figlio e nostro Signore. Solo Cristo è nostra Gloria, paradiso aperto a comunione con l’eterno. Solo Lui ha braccia aperte che ci stringono sicuri a Dio.

Paolo Turturro 

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