Manco uno schifo di caffè oggi sai fare. Tutto è automatizzato. Fra’ Poco ci imporrà di tagliarci le mani. Fra’ Poco ci imporra di annientare la mente. Fra’ Poco ci obbligherà ad adorare il cibo che mangiamo. Fra’ Poco ci tapperà la bocca a non soffiare la piuma della morte che ci cade in testa per spararci. Fra’ Poco ci legherà la lingua a non più dire, a non più cantare. Fra’ Poco ci cancellerà il ricordo di pensare, per essere freddi robot nelle sue mani.
Liberiamoci, amici! Rischiamo di distruggere il mondo e tutta l’umanità.
Conosco due pupazzi. Uno in oriente, fringuello e dal volto ebete. L’altro oltre l’oceano dittatore di firme, compiaciute da donne sferrate e dal riso freddo e cotto di creme.
Quando due folli si uniscono, si partorisce un disastro nucleare. La testata nucleare è la pazzia! Quando tu taci, dinanzi alle pazzie del possesso del denaro, i campi non verdeggiano più, gli alberi non fioriscono più, gli uccelli non cinguettano più, i greggi non partoriscono più, i piccoli non giocano più, l’aurora non sorge più. Il tramonto è fatale e nessuno più può sacrificare a un dio un agnello, perché il sole domani risorga. Non basta la credenza, non avviare la libertà.
Amici, con la nostra tenace e forte volontà di credere, domani è un altro giorno.
Paolo Turturro