Osanna alla vita
Entrando nella sofferenza sentiamo la gioia di uscire dal dolore. Siamo vicino al giorno in cui finisce la pandemia. Prepariamo, come i discepoli, rami di gioia, canti di esultanza, tappeti di accoglienza. Il Signore è la fonte della vita e non della morte. La gioia di Cristo è la nostra forza! Non basta cavalcare un puledro per entrare nella città della vita. Cavalchiamo i sogni dell’umanità. Cavalchiamo la volontà di costruire una città a misura d’uomo, di realizzare un mondo a misura di Dio. Solleviamo in alto i valori della pace e non le palme. Chi urla nelle processione non dice proprio niente di Dio, né tanto meno chi porta il feretro di Cristo morto dinanzi alla porta di un mafioso. Osanniamo i diritti e viviamo i doveri. Osanniamo il Dio della vittoria e non gridiamo poi: crocifiggilo, crocifiggilo. Chi non crede, crocifigge ancora. La passione continua ancora oggi in quel cristo che è il povero, in quel povero cristo che è l’emarginato, in quel povero cristo che non ha voce sulla strada dei fallimenti. Osanna a chi, caduto a terra, si alza in piedi. Osanna a te che non molli. Osanna a chi crede ancora che la vita è bella. Osanna alla chiesa che è in netta uscita dalla corruzione e splende già nella primavera dello Spirito santo.
Osanna a Dio Padre che ci fa famiglia!
Osanna al Figlio che, nella sua straordinaria grazia, ci fa figli di Dio!
Osanna allo Spirito santo che geme in noi a divenire ogni giorno grazia di pace e di benedizioni.
Paolo Turturro