Papa Francesco

Io amo l’uomo che si ribellò a Dio.

Non c’è mai abbastanza tempo, per fare molte cose.

É l’istanza di papa Francesco.

Ha reso il mondo più bello,

più vicino a Cristo,

Un uomo dolce, fatto di altri tempi.

Ha donato il meglio di sé,

rinnovando la chiesa.

Gli empi scagliano parole amare,

come frecce avvelenate che sanguinano il cuore.

Sono stanchi i miei occhi di guardare in alto.

Sono come una colomba che vola innocente

e il mio fiato conosce la morte.

Come lodare il Signore in questo tempo di disastri?

Come cantare i nostri canti di lode

in terra straniera?

Mi chiuderò dentro il mio eremo.

Lode a te, Signore, perché hai distrutto per sempre

la morte e il peccato.

Io amo l’uomo che si ribellò a Dio.

Nella ricchezza ha lodato l’autore della vita.

Aveva molte capre, molti ovini, molte mandrie.

Il più ricco di tutti sulla terra,

prosperità, benessere e quantità di beni.

Tutto era felicità, tutto osannava alla vita.

Poi tutto finì. Cadde nella miseria, nell’oblio.

Vennero i suoi ad annunciare le sciagure:

le tue figlie pascolavano il gregge e una tempesta li inghiottì.

I tuoi figli remavano sul mare

e l’uragano li avvolse nell’abisso.

Quante cose finiscono nel male.

Giobbe non si scoraggia, manda via da se

gli avvoltoi della morte.

Anche papa Francesco ha saputo lottare la falsità.

Comincia a ragionare non con il tempo,

ma con gli eventi che corrono.

Dichiara:” Nudo sono entrato nel mondo

e nudo rientro nell’eterno”.

E’ la risposta più saggia.

Le persone deboli si vendicano,

le persone forti perdonano,

le persone intelligenti ignorano.

Si conviene ignorare, la verità torna

sempre dopo un uragano, dopo una tempesta,

dopo un disastro, anche voluto dalle persone stolte.

La vita è una lode all’eterno,

è un inno d’incanto.

No, non si è dimesso nella malattia.

Ha respirato fino all’estremo,

fino a donare l’ultimo fiato a Dio,

come Cristo sulla croce:

“Padre, tutto è compiuto”,

affido a te il mio Spirito”.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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