Prendilo, prendilo

Tuo è il cuore, prendilo, prendilo

che palpiti di bene per ogni uomo bisognoso di affetto.

Che palpiti forte per ogni abitazione distrutta

dalle guerre e per ogni città devastata dalle bombe.

Che palpiti innocente per ogni creatura derelitta nel dolore.

Che palpiti coraggio nell’accettare un anno,

anziché tre anni proposti per servizio sociale,

un anno come servizio sociale in carcere,

voluto da quel magistrato corrotto.

Che palpiti coraggio nell’affrontare con forza d’animo

la proposta presentatami in carcere dal mio avvocato

per la grazia da chiedere al presidente della Repubblica.

Lo silurai con forza e coraggio.

Che palpiti di volontà per questo mondo

afflitto di potere e di denaro.

Che palpiti giustizia nell’accogliere,

una mattina al borgo della pace,

quel pseudo medico che mi chiedeva

una visita medica alle mie orecchie.

“Tutto è perfetto, mi affermava,

dopo avermi visitato.

Come si fa a non sentite il cinguettio di questi uccelli?

E’ morto, è morto il magistrato che hai devastato

al vertice Onu”.

“Non conosco, affermavo, di chi parli?”.

“Mia cugina l’ha sposato in seconde nozze.

E’ morto tutto solo, come un cane”.

Io mi alzai, mi inginocchiai

e chiesi di recitare con me “Un eterno riposo”.

Poi rialzatici mi chiese:” Questo devo riferire?”.

“Va, poi ripresi, e dì pure che i cristiani sanno perdonare”.

Andato via quel pseudo medico, mi rivolsi al crocifisso

e sentii dentro me:”Padre, perdona loro,

perché non sanno quello che fanno”.

Piansi e non sapevo come asciugare le mie lacrime.

Che il mio cuore palpiti bontà per le strade trafitte dal dolore.
Che il mio cuore palpiti amore per le case senza famiglie e senza cuore.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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