Io non sono un cristiano triste.
La tristezza mi chiude nella non relazione. La gioia mi apre all’altro e sfoca nella consapevolezza del mondo. La gioia mi apre la mente a comprendere l’immensa misericordia di Dio. La tristezza è la tendenza a chiudere alle apertura e aprirsi all’ipotesi dello scisma. Noi cristiani siamo quattro gatti che si dividono e si divorano a vicenda. E’ tempo di aprirsi alle relazioni naturali e globali. La teologia della diversità ti apre sempre più alla verità. La verità è una, ma la dichiarazione di essa è molteplice. Il volto di un bambino non può stare in uno scherma. Nessuno uomo può stare ozioso in uno scherma. Siamo liberi di pensare e di agire. Il silenzio è l’energia che ti dona la forza di mettersi in comunione con l’universo e di scoprire la gioia custodita nell’altro che non apprezzi e che vuoi che non esista. La gioia è la consapevolezza di essere immerso in un vortice di felicità.
Paolo Turturro