La luce scende dall’alto (opera di p. Paolo)
Basta a sopravvivere
con gli scarti dei ricchi!
Ringrazio la luce
che mi fiuta all’istante
le mondezze delle malignità
e mi penetra il petto di lealtà
a concepire progetti di pace
per il mondo oppresso di denaro.
Nel mio camino scoppietta la brace
a sinfonie di concerti.
Il braciere in casa
mi catapulta fiamme
di calore e di magie.
Non mi manca,
in questa piazza di silenzio,
il cartoccio di caldarroste
per stropicciarmi le mani
a calore di serenità.
La perfidia è sempre una brutta stagione,
rigida, fredda e chiusa come l’inverno.
La cattiveria
oscura più della notte. Dipax
( per continuare a leggere, vai sulle “Lettere dal Borgo della pace, qui sul sito,accanto)