Dillo a te stesso di non averti amato. Dillo a te stesso di non avere sperato nelle tue forze. Dillo a te stesso di non avere creduto che gli altri sono una tua ricchezza. Dillo a te stesso di non aver creduto alla forza del tuo cuore conquistato che converte il tuo feroce vincitore. Dillo a te stesso, troppo tardi ti ho amato, o infinita misericordia! Dillo a te stesso di aver bevuto calici di Cristo senza sentire il sapore divino. Io ne sono certo, butterò il traguardo nella gioia. Io ne sono certo, respirerò da Dio. Nel luogo idillico del cuore non ti manca la città dell’opulenza. In questo luogo idillico persino la morte è un dolce respiro. Dormi, amico, le mie lacrime hanno inghiottito ogni perché. Io so leggere non solo il mio cuore. Io so leggere dentro di te, ciò che di divino avverrà in te. Amico, un canto nel dolore vale un’intera libertà. Le persone che seminano gelosie, raccolgono gramigna. Quando certe verità falliscono, è giunta finalmente la verità. Non vorrei togliere la libertà a nessuno, eccetto ai delinquenti. Torno alle mie valli, ai miei boschi, ai miei deserti, dove spargo rivoli di sangue che sgorgano dal mio cuore. Qualche volpe mi ha consigliato un medicamento fatto di certe erbe portentose. Niente, proprio niente, non c’è un’erba che faccia bene a me. Quel dolore mi strazia l’anima, è il dolore della vita che finisce, quel dolore non finisce mai. Durante le notti, durante il buio delle foreste mi avvolgono le tenebre. Nulla si vede nelle tenebre, nelle notti oscure, nel deserto dell’anima. Nelle notti mi inondano tremolii di malinconia. Anche il cielo trema con me.
Paolo Turturro