“Va’, metti una sentinella, nel tuo cuore, che annunci l’aurora. La notte del dolore non finisce mai. Non voglio comunicare le mie inquietudini, né il sangue che non ho sparso. Va’, metti una sentinella nei tuoi occhi e guarda. Il malore è finito. Il male, che ti gela l’anima, si è sciolto, è svanito. Va’, metti una sentinella nel tuo cuore e senti palpitare il silenzio dentro te. Senti, è l’annuncio dello spirito che ti sana la speranza, che ti sana l’attesa. Va’, metti una sentinella sulle tue labbra. Ascolta il silenzio fuori di te. Ascoltare non è pensare. E’ sentire ciò che fa crescere il tuo spirito. Odi il fremito della luce. Odi il fruscio dei passeri e dei pettirossi tra le fronde delle siepi. Odi fuori di te non più il chiasso, non più i rumori dell’odio o del rancore. Ascolta il canto siderale delle stelle. Il canto della solitudine che ti dà pace. Ascolta la voce degli universi. Ascolta, ciò che è lontano, è percettibile dal tuo silenzio. Ascolta come fresche scorrono le sorgenti del cielo. Ascolta fuori di te ciò che è insondabile, ciò che è in percepibile. Ascolta fuori di te, non è un’illusione la voce della creazione. Non è ostile la natura che cresce, palpita, nutre di silenzio tutti gli esseri viventi, tutti i pensieri dei secoli. Ascolta le cellule che scorrono ninfa nei nidi delle aquile. Ascolta il vento che smuove nubi, tempeste di giri, bufere di lampi e tuoni, schianti di suoni astrali. Ascolta, fuori di te non abita l’infinito che non puoi vedere, l’infinito che ti è ostile, l’infinito in una cellula di un millepiedi. Ascolta il cammino dei secoli in un usignolo che sveglia l’alba dei giorni. Ascolta, fuori di te, c’è il canto che ti porterà ad ascoltarti dentro. Senza l’ascolto di ciò che è fuori di te, non puoi entrare dentro di te. La natura è la pagina che ogni uomo ha scritto per te. Il creato è la pagina che Dio ti ha inviato, perché tu possa cominciare a dialogare prima con te stesso e poi, nel tuo profondo, iniziare a dialogare con Dio.
Paolo Turturro