XXII – Domenica del tempo ordinario
Morire e Risorgere per amore
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Soffrire Morire Risorgere
è la trilogia dell’amore.
Per l’uomo è naturale soffrire.
A Dio non appartiene il dolore.
Pietro è l’uomo che si apre al cielo.
Gusta la tenerezza di Cristo
e sul Tabor s’infiamma
a costruire in terra il cielo.
Tre tende,
tre capanne,
tre postazioni per godere la Trinità.
E Cristo: scendiamo a valle,
scendiamo a Gerusalemme,
dove molto devo soffrire
da parte degli anziani,
dei capi dei sacerdoti
e degli scribi.
Quanto mi rassomiglia
questa prospettiva!
Amare per essere condannati.
Cristo afferma con chiarezza:
devo molto soffrire,
essere condannato a morte
e risorgere.
E’ la prospettiva di Dio
per salvarci
e darci tanta tenerezza di grazie.
C’è sempre qualche Pietro
che si ribella a Dio.
L’uomo è capace di rimproverare
persino l’Onnipotente.
“Signore, questo non ti accadrà mai”.
E Cristo: “Va’ dietro a me, Satana!
Tu mi sei di scandalo,
perché non pensi secondo Dio,
ma secondo gli uomini”.
Come pensare come Dio?
Ecco i cristiani della paura!
Una chiesa che non accetta il martirio,
una chiesa chiusa alla risurrezione;
celebra solennemente
la passione, morte e risurrezione di Cristo,
come un rito, come un evento passato
che non ci appartiene
e non ci dà dolore.
Abbiamo reso la croce di Cristo
un potere in terra.
Continuamente dimentichiamo
che per seguire Cristo
occorre assumersi il proprio martirio.
Non pensiamo più come il vangelo.
Non pensiamo più come Dio.
Abbiamo bisogno di comma
e sotto comma,
per districarci nella vita.
Una croce non lontana dalla speranza.
Una morte al tempo
e non all’eterno essere amati da Dio.
Una croce piena di umanità.
Una croce, cattedra di Dio.
Una croce, letto d’amore del risorto.
Io non mi conformo
a questa nostra società!
Non sono una crisalide
in mano al potere
a trasformarmi in denaro.
Io discerno la volontà di Dio,
nello schierarmi con il bene.
Quante lacrime
sul calvario di ogni uomo!
Quanta tenerezza
in quegli occhi spasimanti di Cristo!
“Tutto posso in Colui che mi dà forza”.
Perdiamo la vita per apparire di gloria
e di potenza umana.
Cosa posso dare in cambio
della mia vita?
La vita è un dono di Dio!
Non sei solo nel mondo,
preziosa è la tua esistenza?
Non perderla dietro fatue chimere.
La tua vita
è un alito divino.
Lasciamoci, amici, emozionarci da Dio.
Paolo Turturro
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