Sono anch’io Maurizio Petriciello
“In un mondo che non ci vuole più, respiriamo liberi io e te”. Un canto che diventa forza in questa guerra assurda e pazza. Un canto che spezza ancora una volta le catene dell’odio e delle armi. Niente ferisce, avvelena e ammala più di una menzogna mondiale, come questa guerra. Finché nella chiesa, in uno stato, nelle scuole, nelle associazioni ci sarà disparità tra l’intelligenza stabilita e l’ignoranza non conosciuta, ci sarà sempre la barriera della schiavitù, non solo mentale. Morire è non comunicare con l’altro. Amo la gente semplice che non si maschera mai di potere. Io vado avanti per sempre a cercare l’altro, perché senza di lui, io sono morto. Si muore senza ideali, si muore senza l’amore per la famiglia e per la propria terra. Si muore, quando il cuore è avvelenato dal denaro. Si muore quando l’ignoranza prende il potere e sopravvento sull’intelligenza. Colui che è amato da Dio, non muore mai.
Non restare dentro il tempo. Vai avanti verso il giorno che non tramonta. Quel giorno si chiama Cristo. Bombardano palazzi in Ucraina e per te, caro Padre, silurano saracinesche. Siamo felici del tuo coraggio e ci amareggia un patriarca che giustifica un massacro di bambini, di donne e di città.
Paolo Turturro