Le pagine del cuore
Ancora una vecchietta scrisse a don Orione per accogliere i suoi nipoti orfani del terremoto della Marsica. Queste vecchiette mi fanno impazzire! Mica sarà la solita vecchietta della Divina Provvidenza? Capitò anche a me di incontrarne una a Padova, nella Basilica del santo, uscendo dal confessionale mi disse:”Padre, questa la salverà”. Vi dirò dopo la grazia. Torniamo sul treno dell’Avanti.
Quel santo prese appuntamento con la nonna Maria Vincenza, per incontrare alla stazione di Roma i suoi due nipoti, Secondino e Romolo. Giunti a Roma e fermo il treno, Secondino non si diede tanto a cercare uno con la talare nera. Così i due s’incontrarono in una cabina dello scompartimento di terza classe. Secondino indispettito
per la poca accoglienza, smaniava al finestrino. Non si dava pace e rifletteva dentro di sé:”I preti sono tutti uguali, pensano solo a celebrare messa e a cianciare giaculatorie”.
Si alzava e si sedeva ripetutamente, affacciandosi al finestrino,
finché il santo gli chiese: “Cerchi qualcuno o vuoi qualcosa?”. Il ragazzo scontroso gli rispose:” Voglio l’Avanti”. Don Orione scese dal treno, ancora non in partenza, comprò all’edicola il giornale e salì di nuovo in cabina.
Il ragazzo dispettoso sfogliava l’Avanti, con prosopopea e con arroganza anticlericale. Al fine il giovane chiese:” Ma lei chi è? E don Orione dov’è?”. “Sono io Don Orione, rispose il santo.
Subito furtivamente il giovane nascose il giornale a stropicciarlo.
“Non sapevo, si scusò il giovane, ma io aspettavo don Orione giù alla fermata, infine balbettò”. D’allora diventarono amici, tanto che il direttore dell’istituto don Orione di Sanremo, dove i due fratelli furono ospitati, si offendeva a ricevere tante cartoline e lettere per il giovane Ignazio Silone, scritte da don Orione, mentre a lui che incombeva in gravi problemi economici della casa, neanche una. Così sono fatti i santi, sembra che trascurano i problemi quotidiani, dando più importanza al dialogo e alle relazioni tra persone. I santi sanno che, quando rendi felice uno, si risolvono tutti il problemi che attanagliano l’animo.
Allora amici, Avanti! Anzi: Ave Maria e avanti.
Dipax