Sulla cattedra di Mosè
si sono seduti gli scribi e i farisei,
sul trono dei comandamenti,
sul trono delle mille e mille leggi
spezzate a frammenti da miglia di comma.
Parole di Dio scritte sui filatteri e sulle frange
della loro testa
e per nulla vissute nei loro cuori;
e per di più
imponendo sulla gente
tasse e obbligatorietà.
Forse anche noi sacerdoti,
o voi cristiani fatti come preti,
ci sediamo sulla cattedra di Cristo
senza salire prima sulla sua croce.
Annunciamo, uccidendolo ancora,
parole morte,
parole non coerenti.
Osiamo di più,
impertinenti
ci sediamo anche sulla cattedra di Dio,
sulla cattedra di ogni coscienza
per dominare l’uomo
e sfruttarlo nella sua dignità,
imponendo obblighi di denaro
per la salvezza.
Quanti sacramenti pagati per la redenzione?
Quanti battesimi comprati
per divenire cristiani?
E’ orribile sedersi
sulla cattedra Dio,
parlare a nome di Dio,
sfruttare la sua Parola
per i nostri interessi
e per interessi affini di denaro e di potere.
Scendiamo sulla polvere dell’umiltà.
Che Dio Padre abbia pietà di noi.
Che Cristo maestro
apra il nostro cuore a capirlo.
Che Cristo guida
ci accompagni alla casa del Padre,
dove tutti noi e tutta l’umanità
saremo la Famiglia di Dio. Dipax