Un bimbo, nato due volte.

 

Sei uscito dal ventre della terra. I tuoi angeli ti hanno estratto dal gelo di un’enorme frana. Sei uscito alla luce del soccorso. Sei uscito dinanzi ai nostri occhi. Ti abbiamo abbracciato, per riscaldarti dal gelo. Ti abbiamo stretto, per assicurarti che tua sorella e tua madre volevamo estrarle dalle viscere dell’albergo, per affidarvi tutti nelle braccia di vostro padre che attendeva nel pianto la speranza.

Non puoi immaginare la gioia e le lacrime di tuo padre, nel vedervi uscire dal ventre della terra a cubi di ghiaccio, e nell’abbracciare vostra madre, anche lei nata dal ventre della morte.

Amici, ancora oggi gli angeli salgono e scendono dal cielo.

Non siamo soli a lottare le bufere e le tempeste di ogni male.

Angelo sei tu, nel donare di notte un the caldo ai barboni.

Angelo sei tu, nello stare accanto a un malato di tumori.

Angelo sei tu, nell’accettare persone moleste che ti squassano l’animo.

Angelo sei tu, senza chiasso a curare tuo padre allettato da anni nella sua malattia.

Angelo sei tu, a insegnare in una scuola, dove è rischio persino correggere  e rimproverare.

Angelo sei tu, a rinforzare ogni operaio nella sicurezza del lavoro.

Angelo sei tu, a essere chiaro e trasparente nell’amministrazione comunale, regionale e nazionale.

Angelo sei tu, a confessare i miserabili che si disperano nell’amarezza del nulla si può fare, del nulla si può cambiare.

Angelo sei tu, o Piccolo della pace, a donare speranza, per rinascere dalla morte alla vita.

Angelo è Cristo, a donarci il suo abbraccio, il suo amore con il Padre e l’eternità con lo Spirito santo. Dipax.

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