Dio muto
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Figlio del sogno. Figlio del pane. Figlio dell’annuncio. Com’è che non hai pianto, tirandoti fuori dal mio ventre? Non vorrei che fossi muto. Sarebbe il disastro più orrendo che possa vestire Dio. Un dio muto a che serve? Ma no che non sei muto. Non sei avventato e fuori di testa. Tu sei il vento del deserto che porta voce a chi non ha voce. Sei oltre noi. Diverso certo ma uguale a ognuno di noi. Diverso nel pianto che non esce dalla tua bocca. Diverso nello sguardo che noi non vediamo. Diverso nel cuore che non palpita solo per uno. Diverso è Dio perché tutti siano uguali a Lui. Fuori c’è il disordine. Fuori c’è la divisione. Tu sei il segno della contraddizione perché il contrario sia accettato. Il contrario della terra è il cielo. Tu qui ti offri nella casa del pane. Ma che sto dicendo ti offri o soffri? Ieshu è il figlio di Dio, fatto pane. Tu non sei niente di speciale. Sei il diverso che è in ciascuno di noi. Sei lo speciale che a noi tutti manca.
Paolo Turturro