Un Dio sbagliato

Nulla di più pericoloso credere in un Dio sbagliato.

Tante lotte per un Dio sbagliato.

Anche Cristo è stato crocifisso per un Dio sbagliato.

Lotte continue: di religioni, di fanatismo, di sacre inquisizioni,

di lotte di convento, di guerre sante, di crociate.

La dittatura su un Dio sbagliato uccide la libertà.

Se voglio incontrare Dio Padre, devo cercare

il povero che è in tutti noi.

Siamo poveri di Dio, abbiamo bisogno di Lui.

Credere in un Dio sbagliato

significa negare l’epifania del Padre in tutti noi.

Il mio corpo è un fascio solo di divinità.

Un canto è l’amore, un cantico da riportare lassù,

all’inizio del mondo e vederlo fiorire sulle bocche di due amanti.

Io non nomino Dio, perché l’amore è Dio stesso.

Corpus est de Deo, il corpo è da Dio.

Siamo piante dello stesso giardino:

desiderio, corpo, membra, sesso, occhi, eros, simpatia,

filìa, teofilìa, coinonia, agape, fraternità, amicizia.

Tutte piante nello stesso giardino di Dio Padre.

Anche il sesso diventa sacramento, mai soggetto alla morte.

Tutte fiorite sulla carne di Dio Padre.

Fiorire è la gioia di vivere,

è la felicità donataci nell’essenza divina.

L’essenza divina è nello spirito che ci coinvolge

nell’Essere supremo all’inizio della vita.

Conosco Dio, lodandolo,

affinché liberi ogni uomo dall’infelicità.

Senza il corpo, Dio è senza epifania.

Le cinque operazioni dell’uomo, che ci fanno vivere,

sono le manifestazioni del corpo di Dio.

Quante incertezze, quanti problemi causano i sensi.

E’ nel corpo che lo Spirito fa di noi la sede della divinità.

Tutto è piacere e il piacere dei sensi

è come la dolcezza della mela,

ma la dolcezza non è il fine.

Il fine buono non sempre reca il mezzo giusto.

L’uomo è immagine di Dio soltanto nell’amore,

diversamente non è neppure uomo.

L’uomo coniuga tutto se stesso

nella creazione in tutta l’umanità.

L’amore è perfetto e non sarà mai la tomba del matrimonio.

Quest’amore non appartiene all’ordine del giorno,

ma appartiene all’ordine dell’ultimo giorno.

L’amore divora, anch’io divoro Dio nell’eucaristia.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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