Le città sono in assedio e tutte distrutte. La guerra è una vera sconfitta. La fede è lontana da quei luoghi, anzi è assente. Che fare, Signore! Donaci la forza di evadere dalle città distrutte e di vivere in un luogo di pace. Ricominciare è possibile, bisogna inventarsi una via di uscita per trovare la libertà. Due popoli e due nazioni. I crimini non sono perfetti, anzi si distruggono da se stessi. Gridare dinanzi a questo deserto infernale è il minimo che si debba fare. E’ un grido di vita, è uno scossone che si ribella a liberaci dall’inerzia di vedere tutto arenato. Che cosa è la speranza, se non un dono gratuito di liberazione? Io conosco la via della ribellione della speranza. Quando le ingiustizie diventano leggi, la resistenza diventa dovere. Poco posso fare e tutto quello che faccio è un dovere morale. Il dovere morale è qualcosa che nasce da dentro l’uomo. Non si può uccidere un dovere morale. Resistenza, resistenza, io voglio donare la mia vita, per uccidere la guerra. Solo allora potrò godere della mia libertà. E’ un sogno di tanti persone che cammina sulle nostre gambe.
Paolo Turturro