Siate vestiti di sole, siate vestiti di vento.
Non cercate di affermarvi in un vestito di moda.
Non pensiate che la veste valga più del corpo.
La veste indossa ciò che è più prezioso.
Non fatevi ridere dalle foreste così splendide della natura.
Non fatevi canzonare dalle matasse di catrame che vi imbrigliano.
Non fatevi imprigionare dai canestri di lana
che hanno abbellito le spalle dei montoni.
Vorrei vedervi davanti alle siepi di verde.
Vorrei vedervi attendere l’alba che sconfigge l’imbrunire.
Vorrei vedervi nel contemplare gli orizzonti che emano vita.
Vorrei vedervi baciare, sorridere dinanzi all’aurora
che sconfigge l’ignoranza. Non vorrei vedervi pavoneggiare
come un pavone indispettito dalle sue piume.
Sono sempre allerta e alla larga da certi atteggiamenti.
Sto imparando a ottant’anni la libertà di amare
senza filtri e senza maschere.
Le lacrime mi fanno crescere e il dolore scompare.
Il respiro del pianto approda alla perfezione.
Nel suo cammino è straniera la gioia, forestiera la vita.
I giorni li getto nel cielo, più ardito del tempo.
Lassù grido: è straniera la morte.
Noi due, vestiti di miracoli,
a due a due, baceremo l’eterno.
Paolo Turturro