Via, via, andiamo via

Che male c’è, se il cuore batte solo amore. Non c’è male nel tabernacolo del cuore. Via, via dai giudizi che massacrano gli innocenti. Via, via dal paese delle chiacchiere. Via, via, andiamo via dal paese dell’odio. Via, via, andiamo via dalla mente a biblioteca di condanne sugli altri e mai su se stessi. Via, andiamo via, la notte è finita e il giorno apre la speranza. Mi trovo nel paese del giorno ed esulto di libertà. Non sono geloso e non ho perduto il punto chiaro della coscienza. La mia bussola è Cristo. Solo i deboli sono invincibili, perché sono come le lenzuola al sole e al vento. Vorrei rimanere al pozzo, dove ho versato le mie lacrime. Non mi sento sprovveduto dinanzi alla regalità dell’anima. Io sono nato dove i campi danno grano, olio e vino, preferisco però arginare gli scogli del mare. Mi resta sempre sulle labbra la parlata del sud. Ascolto la sua armonia e mi trovo straniero, dove ora abito. Qui non ha senso stare? E’ forestiero chi non pensa. E’ straniero che non ama. E’ straniero chi non osserva i diritti della terra. Io sono forestiero solo di me stesso. Nel paese del cuore tutto si vede, con le mani, con la mente, con il respiro, con i sogni e con la volontà che non muore mai. Io abito nel paese dell’anima.

Paolo Turturro

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